Visitare Pietrapertosa
Pietrapertosa è il paese più alto della Basilicata posto a 1.088 metri s.l.m., si trova in provincia di Potenza e conta circa 1.000 abitanti. E’ uno dei Borghi più belli d’Italia ed è posizionato in cima alle Dolomiti Lucane che offrono la vista del paese in uno scenario si eccezionale bellezza.
Il paese si raggiunge percorrendo la SP 13 (Strada Provinciale di Pietrapertosa) che s’imbocca dalla uscita dedicata sulla SS 407 Basentana. Lungo il percorso della provinciale si entra nel comprensorio delle Dolomiti Lucane immergendosi in un paesaggio unico e affascinante.
Pietrapertosa si presenta come un antico borgo che è riuscito a conservare un aspetto medievale in particolare nella parte più antica situata alle pendici del Castello nota con l’antico nome saraceno di Arabat.
Il paese è costruito sulla roccia in cima alle Dolomiti che l’avvolgono e lo proteggono completamente. Si articola lungo un’unica strada principale affiancata da stradine strette e vicoli ciechi con le abitazioni spesso incastonate nella roccia.
La visita di Pietrapertosa è certamente un’esperienza di rilievo turistico per chi ama il paesaggio montano e rupestre, per chi vuol provare l’emozione del Volo dell’Angelo, per chi vuole anche semplicemente passeggiare tra le strade del borgo o lungo i sentieri e percorsi delle Dolomiti Lucane.
L’Arabata
Alle pendici del Castello si sviluppa il nucleo di prima formazione del centro abitato attuale, di formazione medievale, che conserva, ancora oggi, l’antico nome saraceno di Rabata. Il suo nome risale agli antichi dominatori arabi, che guidati dal Re Bomar, qui si annidarono nell’838 e ne fecero il loro fortilizio. Guerrieri, nomadi e Saraceni, costruirono, le loro rozze abitazioni, simili a veri e proprie fortezze. Disposte a file dall’alto verso il basso, si adattano all’andamento del terreno, tanto che, sovente, addossate alla roccia, la utilizzano come parete. Avevano una forma rettangolare, con due sole aperture praticate nei lati più corti: la porta d’ingresso bassa e stretta e l’altra apertura che immetteva nell’Ostello, da cui si poteva fuggire in caso di pericolo. Non avevano né camino né finestra, ma un foro nel tetto fungeva da camino e da lucernario il cosidetto "cirnale". I muri in pietra erano senza intonaco e la copertura in lastre di pietra. Erano sempre poste su un’alta scalinata d’accesso.
Il Castello
Il Castello Normanno-Svevo è un sistema fortificato di epoca romana e che divenne importante all’epoca dei normanni nel IX secolo. È situato sulla cima della roccia cui si aggrappa la parte alta dell’abitato (il quartiere dell’Arabata). Una fortezza naturale che ha sempre favorito la presenza dell’uomo. Il Castello di Pietrapertosa è posto nel punto più alto della Valle del Basento, da cui si può dominare un lungo tratto della vallata, per questo il Castello ha avuto sempre una funzione militare di avvistamento. Il fortilizio fu utilizzato prima dai saraceni guidati da Bomar, e in seguito diventò una roccaforte Normanno - Sveva. Abbandonato nel XVII secolo e ridotto in stato di rudere, il Castello è stato recentemente sistemato con scavi che hanno riportato alla luce locali di servizio ed importanti reperti archeologici che per tanto tempo sono rimasti coperti dai detriti.
Chiesa di San Giacomo Maggiore (Chiesa Madre)
Antica fortezza medievale con probabilità di epoca longobarda che custodisce numerose tele e affreschi del 1600/1700 tra cui opere di P.A. Ferro e del Pietrafesa.L’organismo ecclesiastico, dedicato a S. Giacomo all’incirca nei secoli XI-XII, attualmente consta:
- della Chiesa, ad originario impianto basilicale paleo-cristiano;
- di un campanile di schema romanico, postumo rispetto alla Chiesa;
- di una cripta sotterranea. Il complesso, anche se rimaneggiato, pare aver mantenuto le caratteristiche proprie di un monumento romanico.
Per il medesimo si può ipotizzare, basandosi sul Racioppi, che, all’epoca del Longobardo Principato di Salerno, fosse una delle tre fortificazioni della cittadina. In seguito, al tempo dei Normanni, nei secoli XI-XII, la fortezza divenne Chiesa dedicata a S. Giacomo. Si può ritenere che la trasformazione sia avvenuta in seguito alla annessione di Pietrapertosa alla metropoli ecclesiastica di Acerenza sulla cui data precisa Racioppi nutre dubbi, ma che si aggira intorno alla metà del secolo XI. In seguito, intorno ai secoli XII-XIII, la Chiesa fu in parte distrutta da un incendio. Probabilmente, in seguito all’incendio, la Chiesa fu modificata; venne, infatti, eliminata la navata minore sinistra e al suo posto, costruito il campanile, abbassata la cupola e aggiunta una absidiola oltre il presbiterio. Nel 1940 la Chiesa ed il campanile sono stati consolidati. Ulteriori lavori, in epoca successiva, hanno portato alla luce vari capitelli di epoca romanica e un fonte battesimale. Dietro il presbiterio si rileva una piccola cella affrescata ( Giudizio universale e scene della vita di Gesù) di epoca successiva, dove ha sede un coro ligneo del secolo XVI.
ORARIO VISITE OTTOBRE: SOLO SABATO E DOMENICA
MATTINA (dalle ore 10:00 alle ore:13:00); POMERIGGIO (dalle ore 15:00 alle ore 17:30).
Convento di San Francesco
Il complesso conventuale è organizzato intorno ad un chiostro quadrato con al centro un pozzo fiancheggiato da colonnine lisce rastremate, con basi modanate e capitelli. Dal deambulatorio, dove sono visibili parte delle volte a crociera originariamente affrescate, una gradinata assicurava l’accesso alle celle dei frati al piano superiore.La Chiesa di San Francesco sorge a ridosso del lato occidentale dell’omonimo convento, fondato nel 1474 per volontà di Papa Sisto IV.Questa consta di un’unica navata coperta da capriate lignee, terminante in un presbiterio a pianta quadrata, contrassegnato da un ampio arco trionfale a sesto acuto e da un soffitto a crociera.
Nel presbiterio, situato ad un livello leggermente più alto rispetto al resto della chiesa, si affrontano due tabelloni con storie tratte dal Nuovo Testamento e dalla vita di San Francesco, eseguiti nel primo Cinquecento, da un pittore che si firma Ioannis Luce de Ebulo.